TERAMO – E’ una sfilata (inutile) di politici che adesso intervengono sulla catastrofe annunciata che ha colpito le località costiere di Martinsicuro, Alba, Roseeto, Pineto e Silvi, a causa della violenta mareggiate di sabato notte. Non si contano i danni milionari agli chalet, così come non si contano le passeggiate elettorali dei vari Salvini, Quaresimale, Marsilio o gli interventi attraverso comunicato (Zennaro), che denunciano qualcosa che tutti sapevano e alla quale si è guardato impotenti. Sopralluoghi si accavallano, come quello dela protezione civile e della Regione ieri con il presidente vicario Giovanni Lolli e il presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura per rendersi conto che bisogna suboto rimboccarsi le maniche per salvare la prossima stagione balneare.
Alba Adriatica – Dopo aver emesso ieri una ordinanza con cui vieta l’accesso alla spiaggia nel tratto compreso tra la Bambinopoli e via Gorizia, così come ai proprietari di almeno cinque chalet la chiusura dell’esercizio fino a nuovo sopralluogo dei tecnici comunali, il sindaco di Alba Adriatica, Antonietta Casciotti, ha presentato formalmente alla Regione Abruzzo la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza da calamità naturale e il sostegno economico della Regione. "Affrontare la stagione estiva senza porre in ato immediati interventi di tutela e salvaguardia della costa determinerebbe un incalcolabile danno economico agli operatori e al tessuto sociale cittadino e pregiudicherebbe – ha concluso la Casciotti – l’immagine turistica della città e dell’intera regione".
Martinsicuro – Proprio alla Regione è indirizzato l’appello del sindaco di Martinsicuro, Massimo Vagnoni, affinchè si preoccupi di un intervento urgente di messa in sicurezza: “Non sarà facile – ha detto – ma faremo di tutto per ripristinare l’intera zona in tempo per la prossima stagione. Ma ogni soggetto istituzionale dovrà fare la sua parte: in questi anni si è perso troppo tempo dietro inutili campanilismi e il disastro a cui assistiamo ne è la naturale ed inevitabile conseguenza. Ora, senza più indugi, bisogna assumerci tutti le nostre responsabilità.
Roseto – E’ grave la situazione a Cologna Spiaggia, dove è stata fatta un’ispezione da parte del personale dell’ufficio tecnico assieme all’assessore ai Lavori Pubblici Simone Tacchetti. Questi si è detto preoccupato della situazione soprattutto a ridosso del camping Nino, peraltro già interessato in passato da interventi di ripascimento, ma anche di alcuni punti critici all’area del Borsacchio adiacenti alla pista ciclabile parallela a viale Makarska che vanno dal pontile al porto. Già nelle scorse settimane, in presenza dell’assessore regionale al Demanio, erano stati comunicati agli operatori interventi di ripascimento e rinforzo delle scogliere, ma è chiaro adesso che questi lavori non possono più attendere e necessitano di misure più robuste alla luce dei gravi danni provocati dalle mareggiate.
Pineto – “Non si può più attendere – hanno dichiarato il sindaco di Pineto, Robert Verrocchio e l’assessore Cleto Pallini -. Abbiamo immediatamente sollecitato la Regione Abruzzo a intervenire anche per portare avanti il progetto ‘Ancora’ con celerità. Tra meno di due mesi i lidi dovranno riaprire e quanti hanno scelto di investire per lavoro o per vivere lungo le nostre coste hanno diritto alla sicurezza".
A chiedere misure urgenti per coprire i pesantissimi danni patiti dagli stabilimenti balneari è il portavoce regionale di Cna Balneatori Abruzzo, Claudio Mille. Alla Regione, i balneatori Cna – per far fronte alla pesante emergenza che si è determinata – chiedono "di sospendere l’applicazione del canone demaniale ricadente sulle attività turistiche che hanno subito danni conseguenti agli eventi atmosferici: una scelta su cui già esistono precedenti in altre regioni italiane. E ancora "di realizzare interventi infrastrutturali di carattere preventivo, soprattutto in vista di possibili ulteriori mareggiate, particolarmente dannose se si considera che l’inizio della prossima stagione turistico balneare non è poi così lontano: interventi fondamentali per il turismo regionale e per l’intera economia costiera".